Da accademia di belle arti design al politecnico architettura

Il sistema strutturale della Cattedrale di Valencia e
La nostra missione è trasmettere la conoscenza con un impegno verso la società, in relazione all’architettura, all’edilizia e alla pianificazione urbana e alle sfide della conoscenza e dell’innovazione scientifica e tecnologica, essendo un centro di riferimento.
Durante il corso sono previste attività complementari: seminari, conferenze, viaggi di studio, visite a fabbriche o centri di ricerca. È inoltre incoraggiata la partecipazione a concorsi e gare, all’organizzazione e all’allestimento di mostre e a lavori di documentazione e ricerca.
Analisi delle ombre e della luce nelle opere d’arte: lo spazio e lo spazio dell’opera d’arte.
Nel suo intervento, Rafael Manzano ha tracciato la traiettoria della Scuola dalle sue origini nel cuore dell’Accademia stessa fino ai giorni nostri. Gli studi di architettura all’Accademia iniziarono nel 1744, insieme alla pittura e alla scultura. Le esigenze educative fecero sì che, un secolo dopo, gli studi di architettura venissero scorporati dall’Accademia, trasformandosi in Escuela Superior de Arquitectura de Madrid (Scuola di Architettura di Madrid) nel 1857. La tendenza verso un approccio più scientifico e tecnico alle materie insegnate, seguendo le orme francesi e in linea con l’ascesa della difesa empirica della scienza moderna, portò alla sua affiliazione all’Università Centrale di Madrid e successivamente all’Università Politecnica. Gli studi dell’ETSAM hanno privilegiato il pensiero scientifico rispetto al significato più artistico della pratica architettonica.
Notizie UPV: Premi Sapiens, Intelligibilità pubblicitaria e
L’incendio dell’antico Alcázar di Madrid, l’immagine degli Asburgo, la sua ricostruzione, la necessità di artisti qualificati e l’esigenza di creare un’architettura simbolo della nuova dinastia, resero necessario, dopo la morte di Filippo Juvara, che consigliò al suo discepolo Juan Bautista Sachetti di continuare l’opera, creare nuove équipe già formate alla cultura del barocco classicista romano, come premonizione del trionfante Neoclassicismo.
È vero che l’Accademia era più interessata alla perfezione e alla bellezza degli schemi architettonici che all’aggiornamento tecnologico del processo costruttivo. Lì, nella nascente Accademia, c’erano i più grandi architetti venuti dalla Francia e dall’Italia in corrispondenza dell’ascendente francese dei Borboni, o del gusto italiano imposto dalla regina Isabella Farnese e dal suo consigliere il marchese di Scotti: prima Sachetti e Ventura Rodríguez, impregnati del tardo romanismo portato inizialmente da Juvara, poi quelli più puristi intorno a Sabatini, i militari imposti dall’ordine di Carlo III, e infine il neoclassicismo della famiglia Villanueva, più vicino all’umore di Carlo IV.
Fernando Martín Sanjuán: l’artigiano come alleato
Ha frequentato più di sei dozzine di corsi nel campo della didattica e del lavoro professionale del design, e vari simposi internazionali sia per il corso post-laurea in Arti e Design presso la FAD che per incontri di design in questa università e in università fuori dal paese.
Ha partecipato alla commissione d’esame della Direzione Generale della Scuola Nazionale Preparatoria; alla commissione ausiliaria della commissione d’esame, nel Collegio di Scienze e Lettere, Plantel Azcapotzalco; inoltre, è stato una giuria qualificata per esami competitivi nella divisione e nell’edificio della Scuola Nazionale di Studi Professionali, Acatlán, nella carriera di Disegno Grafico; e nella Scuola Nazionale di Studi Professionali, Cuautitlán.
Ha conseguito due diplomi di specializzazione in didattica e uno in storia delle culture. Ha seguito corsi di aggiornamento professionale e didattico in Storia e Messico preispanico, Gestione amministrativa della scuola e Educazione speciale e inclusiva.