Da design all intersoggettività

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Uno dei pericoli di parlare di questi modelli è quello di trasformare la comunicazione in un evento statico, con ruoli fissati in anticipo. Questi modelli presentano l’ostacolo di far apparire il mittente come qualcuno che emette, senza contatto con il destinatario, senza ricevere alcuna influenza da lui e, quindi, mostrano il messaggio come un prodotto finito dal momento stesso in cui il mittente lo pensa e lo formula. L’approccio che emerge da questi modelli è unidirezionale: c’è un mittente che parla e un destinatario che decodifica.
Nella cultura mediatica (da cui il nome), questo scambio di significati è fondamentalmente nelle mani dei media. Giornali, radio, TV, cinema, telefono, fax, Internet, sono i mediatori dell’informazione sociale circostante. Questi media hanno caratteristiche proprie, ma tendono a formare una rete con punti di contatto tra loro, anche se con aspetti diversi.
In ogni forma di comunicazione si privilegia un mezzo, un canale, si determina un carattere, si stabilisce un certo rapporto e non un altro. Pertanto, il modo in cui ogni struttura comunicativa stabilisce le relazioni tra i suoi membri, il canale che privilegia, i codici e le competenze che utilizza, il modo in cui determina il valore di ciascuno dei suoi elementi, le conferirà un carattere proprio, distintivo rispetto agli altri e, quindi, parziale.
Cosa significa intersoggettività?
Processo reciproco di condivisione di consapevolezza e conoscenza da una persona all’altra. Il termine intersoggettività è un concetto filosofico che deriva dall’idealismo tedesco e nasce dall’esigenza di fondare ontologicamente e socialmente l'”altro soggetto”.
Che cos’è l’intersoggettività?
L’intersoggettività si riferisce alla condizione di essere intersoggettivi, un aggettivo legato a ciò che accade nella comunicazione affettiva o intellettuale tra due o più persone. La filosofia, la psicologia e altre scienze fanno appello a questo concetto e lo definiscono da diverse prospettive.
Web Unidad 2 – Curso Procesos Cognoscitivos 403003
Dalla creazione di Internet, l’accesso a questa rete ha cambiato drasticamente i legami culturali, sociali e politici. Pertanto, i processi cognitivi e comunicativi sono stati modificati dai gruppi virtuali che sono apparsi con l’arrivo di questo web.
Anche l’interazione sociale è stata influenzata da questo nuovo web, acquisendo nuovi concetti che li hanno aiutati ad adattarsi a uno spazio in cui possono trasmettere insegnamenti e ottenere conoscenze. Ciononostante, ci sono persone che ancora si interrogano sul tipo di legami che si possono creare in una relazione virtuale e se questi sono in grado di condividere un significato e stabilire un senso comune per creare intersoggettività.
I mezzi di comunicazione sono uno strumento di trasformazione per la società, permettono l’interscambio di messaggi, sviluppano le capacità di pensiero critico, trasmettono conoscenze e informazioni; determinano idee, abitudini e comportamenti che completano i processi di socializzazione offrendo riferimenti del mondo esterno e della propria comunità.
La psicoterapia in una prospettiva intersoggettiva
L’intersoggettività si riferisce alla condizione di essere intersoggettivi, un aggettivo legato a ciò che avviene nella comunicazione affettiva o intellettuale tra due o più persone. La filosofia, la psicologia e altre scienze fanno appello a questo concetto e lo definiscono da diverse prospettive.
Alla base dell’intersoggettività c’è un accordo che consente l’interazione sociale. In essa c’è una cognizione condivisa e la conoscenza è costruita socialmente. Pertanto l’intersoggettività favorisce l’apprendimento attraverso il dialogo e il consenso.
Seguendo questo ragionamento, quando si raggiunge il consenso c’è comunicazione e in questa comunicazione si producono significati. L’intersoggettività è l’interfaccia tra i soggetti, o più precisamente tra gli apparati psichici dei soggetti.
-L’intersoggettività primaria, che si ha quando il bambino riconosce il suo interlocutore, con il quale sarà in grado, all’inizio, di realizzare una serie di interazioni molto semplici, quelle che vengono chiamate “proto-conversazioni”.
COMUNICAZIONE E IL LEGAME INTERSOGGETTIVO IN
La teoria husserliana dell’intersoggettività è nota anche come “teoria monadologica”. Per monade, Husserl intende l’Io concreto, cioè il soggetto nella pienezza delle sue determinazioni: il soggetto corporeo e trascendentale, fattuale ed eidetico, con la totalità delle sue esperienze trascendentali e la totalità dei rispettivi correlati oggettivi, cioè il soggetto e il mondo circostante (cfr. quarto delle Meditazioni cartesiane). Questo mondo circostante include l’alter ego, con il quale ogni soggetto trascendentale entra in correlazione intenzionale, così che si può sostenere che ogni soggetto trascendentale non è solo “accanto agli altri” (beieinander), e “con gli altri” (miteinander), ma “negli altri” (ineinander). La teoria di Husserl prevede che la costituzione trascendentale del significato e della validità avvenga congiuntamente, attraverso l’intersoggettività storicamente concepita e prodotta dalla tradizione. I livelli affrontati dalla “Monadologia” husserliana sono: a) la teoria riflessiva dell’intersoggettività (a.1 analisi statica della costituzione dell'”altro trascendentale” e analisi genetica della costituzione dell'”altro mondano”; a.2 costituzione dell’intersoggettività sociale); e b) la teoria “pre-riflessiva” dell’intersoggettività (analisi genetica dell’intersoggettività istintuale).