Porte vinciane

Nel 1816, Karl Dreis, inventore e aristocratico tedesco, creò il primo veicolo sterzante con due ruote in linea. Non aveva né pedali, né catene, né freni, ma si muoveva in avanti e frenava con i piedi. Ma aveva ruote, una sella, un manubrio, un telaio e un sistema di sterzo molto più ingombrante di quello che conosciamo oggi. Dreis pensava che la sua “macchina per correre” o laufmaschine, come la chiamava, avrebbe rivoluzionato i trasporti del suo tempo. Purtroppo, però, rimase una macchina da diporto poco utilizzata, anche se servì da prototipo per quelle successive.

Il velocipede di Michaux, ad eccezione della trasmissione, possiede già tutti gli elementi di una moderna bicicletta. Si può vedere un freno primitivo che, grazie alla tensione di un filo, ferma la ruota posteriore per attrito.

In Francia, i fratelli Michelin crearono un pneumatico smontabile e in Italia Giovanni Battista Pirelli fece lo stesso. Con il pneumatico e qualche camera d’aria di ricambio si può andare ovunque. All’epoca le biciclette pesavano tra i 18 e i 20 chili.

Paracadute

Innalzarsi nei cieliDa Vinci intraprese uno studio dettagliato per comprendere il volo degli uccelli, con l’obiettivo di applicarlo a una macchina che potesse essere utilizzata per compiere viaggi e persino trasportare la neve in estate. L’ornitottero, il suo capolavoro, funzionava in modo simile all’odierno deltaplano.  Foto: EFE

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La barca scorpioneQuesta fu una delle invenzioni che il pacifista toscano ideò per la guerra. Si tratta di una nave a remi con un’enorme falce che si muove da una piattaforma rotante. Quando si avvicinava a una nave nemica (in combattimento ravvicinato), le cadeva addosso, imitando l’attacco degli scorpioni con la coda.    Foto: Album

La vite di Archimede, inventata dal matematico greco nel III secolo a.C., è stata fonte di ispirazione per il nostro genio rinascimentale. Questo semplice meccanismo, costituito da una vite che ruota all’interno di un cilindro cavo posto su un piano inclinato, permetteva di trasportare l’acqua o qualsiasi altro liquido da un pozzo alla superficie con il minimo sforzo umano.  Foto: Mostra di Leonardo

Le invenzioni di Leonardo da Vinci

Tutto è iniziato un giorno, quando stavo modificando un articolo di Wikipedia che era stato iniziato da un redattore precedente. Aveva incluso nell’articolo l’immagine di una pagina di studi geometrici attribuiti a Leonardo Da Vinci, e mi era difficile capire se fosse autentica o meno, dato che non l’avevo mai vista prima.

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La misteriosa biciclettaCon grande sorpresa, in uno dei siti che ho visitato ho scoperto che una delle pagine di appunti inediti di Leonardo conteneva lo schizzo di una bicicletta. Si trattava di una bicicletta con catena e pedali, il che è insolito poiché il primo predecessore riconosciuto della bicicletta è la Laufmaschine o draisina, brevettata dal tedesco Carl von Drais nel 1818, che non aveva nessuna di queste moderne aggiunte e doveva essere spinta dai piedi dell’utente.

Poiché Leonardo scriveva su entrambi i lati dei fogli, il compilatore montò le pagine originali in una sorta di foglio con un rettangolo traforato al centro, in modo da poter vedere entrambi i lati di ogni foglio. Tranne alcuni fogli che sul retro non erano stati disegnati da Leonardo, ma dai suoi allievi. In questi casi i fogli sono stati montati in modo che fosse visibile solo il lato disegnato dall’insegnante: l’altro lato del foglio non era traforato.

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Bicicletta da vinci prezzo

Nel 1816, Karl Dreis, inventore e aristocratico tedesco, creò il primo veicolo sterzante con due ruote in linea. Non aveva né pedali, né catene, né freni, ma si muoveva in avanti e frenava con i piedi. Ma aveva ruote, una sella, un manubrio, un telaio e un sistema di sterzo molto più ingombrante di quello che conosciamo oggi. Dreis pensava che la sua “macchina per correre” o laufmaschine, come la chiamava, avrebbe rivoluzionato i trasporti del suo tempo. Purtroppo, però, rimase una macchina da diporto poco utilizzata, anche se servì da prototipo per quelle successive.

Il velocipede di Michaux, ad eccezione della trasmissione, possiede già tutti gli elementi di una moderna bicicletta. Si può vedere un freno primitivo che, grazie alla tensione di un filo, ferma la ruota posteriore per attrito.

In Francia, i fratelli Michelin crearono un pneumatico smontabile e in Italia Giovanni Battista Pirelli fece lo stesso. Con il pneumatico e qualche camera d’aria di ricambio si può andare ovunque. All’epoca le biciclette pesavano tra i 18 e i 20 chili.