1° casa campari.

Rientrano in questo periodo il dispensario antitubercolare di Alessandria (1934-1938), uno dei capolavori dell’architettura razionalista italiana, e la partecipazione alla VI Triennale di Milano – Mostra della casa (1936) in cui affronta il tema della standardizzazione degli arredi per l’edilizia popolare.

Nel dopoguerra, insieme agli architetti BBPR, Franco Albini, Luigi Caccia Dominioni e Vico Magistretti, partecipa alla ricostruzione del Paese ed è interprete della nuova architettura razionalista divenuta simbolo in Italia e in Europa. Nel 1943 fu tra i promotori del piano di progetto AR, il nuovo piano di Milano, nonché una delle prove più importanti e avveniristiche per gli architetti locali mossi da una “disposizione ottimistica a ripensare e ricostruire la città come espressione di una nuova società democratica”.

Nel 1947 iniziano i lavori per il Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC) e la Galleria d’Arte Moderna di Milano, uno dei primi esempi di architettura museale italiana per l’arte contemporanea. Anche qui osserviamo la sua visione razionalista, che progetta uno spazio estremamente flessibile, personalizzabile e continuo, articolato da variazioni di quota e da diversi tipi di illuminazione, la principale delle quali proviene dalla grande finestra.

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Inserite un disegno su qualsiasi tessuto, t-shirt o maglietta.

È vero che le macchine da scrivere sono state lasciate per gli scrittori romantici o come oggetto di decorazione. Tuttavia, la Olivetti Valentine ha ancora un aspetto contemporaneo, come se fosse una scommessa rischiosa resuscitare un modo di scrivere obsoleto. Dopo tutto, se i giradischi e i dischi in vinile sono tornati… Ma no, non è così. Bisogna tornare indietro al 1969, quando Ettore Sottass e Perry King decisero di creare una macchina da scrivere adatta a qualsiasi luogo, tranne che all’ufficio. Con questa premessa, hanno cambiato l’involucro di metallo con uno di plastica, hanno scelto il colore rosso e lo hanno reso portatile. Il suo stile innovativo e la sua perfezione tecnica lo hanno portato al MOMA e persino aggiornato sotto forma di prototipo di notebook.

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Sedia Sacco [1968]: Piero Gatti, Cesare Paolini, Franco Teodoro. In collezione permanente in 27 musei d’arte contemporanea, tra cui il MoMA di New York, il Victoria Albert Museum di Londra e il Centre Pompidou di Parigi. Premio Compasso d’Oro nel 2020.

Dal 1948 quando, come disse François Burkhardt (premio internazionale Compasso d’Oro 2011): Gli intellettuali, persa la battaglia contro le elezioni del 1948 e con esse la possibilità di un cambiamento delle leggi del paese e di una riorganizzazione della comunità, spostarono la loro attenzione sull’oggetto stesso, che divenne così portatore di significato e di orientamento ideologico”[4].

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Il risultato di questo aggiornamento di oggetti è la mostra Trans-Forma che, dopo aver viaggiato in paesi come l’Italia, gli Stati Uniti, la Svizzera, la Germania e il Belgio, può essere visitata a Vigo, presso l’Espacio Sirvent, da giovedì 25 settembre.

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La mostra è composta da diciassette pezzi, come Sella (Achille e Piergiacomo Castiglioni, 1957), la seduta che presenta una sella di bicicletta appoggiata su un profilo d’acciaio; Milo (1937), lo specchio che richiama la forma sinuosa della famosa statua greca La Venere di Milo; le popolari sedie pieghevoli Small (For Use, 2003), che diventano un’opera d’arte grazie al raffinato ricamo a punto croce sul retro dello schienale; o il tavolo Bieder (Emaf Progetti, 2005), animato da figure bidimensionali.

La mostra rimarrà all’Espacio Sirvent (Gran Vía, 129, Vigo) fino al 26 ottobre dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 20.00, mentre il sabato sarà aperta dalle 10.00 alle 13.30. L’ingresso è gratuito.